martedì 21 ottobre 2008

La Francia, l'Italia e la Petrella, c'est drole ça!




Marina Petrella è un’ex BR, accusata dell’omicidio di un agente, sequestro, rapina a mano armata e svariati altri atti terroristici. Arrestata e poi liberata per decorrenza dei termini all’inizio degli anni ’90, da allora è rifugiata in Francia, protetta dalla cosiddetta “dottrina Mitterrand” (complesso di affermazioni dell’omonimo presidente francese degli anni ’80, –prive di valore giuridico, ma applicate in concreto e mai negate nella loro effettività fino al 2004– che consente a terroristi stranieri di vivere su suolo francese a patto di non commettervi crimini di alcun genere n.d.a.). Nel 2007 è stata arrestata a seguito di un controllo stradale ed è rimasta in carcere in Francia, a dispetto dei tentativi italiani di ottenerne l’estradizione. Accusando disturbi psicodepressivi e tendenze al suicidio, recentemente è stata scarcerata e posta in libertà vigilata per motivi di salute. Durante l’estate, Sarkozy si era dichiarato disposto a riportare la Petrella in Italia, a patto che le venisse concessa la grazia per le sue condizioni. Dulcis in fundo, lo scorso 12 ottobre Sarkozy ha infine annunciato ufficialmente che non verrà estradata per “ragioni umanitarie”.

L’opinione pubblica è estremamente divisa: da un lato, coloro che ritengono che Marina Petrella debba scontare la pena per i reati commessi, senza (ulteriori) favoritismi; dall’altro i suoi “sostenitori”, persone che ritengono che tutto ciò sia solo accanimento contro una persona psicologicamente devastata, che cerca di rifarsi una vita.

La situazione lascia in ogni caso profonda delusione in coloro che aspettano da vent’anni una conclusione della vicenda: i parenti e gli amici delle vittime.

Valentina Vecchio


Pubblicato da Midori.. alle 7:43:00 PM |
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